La parola carato è spesso confusa con la dimensione, ma il carato è effettivamente misurato in peso. La parola carato deriva dalla parola greca “keration” che significa frutto del carrubo. Il carrubo (ceratonia Siliqua) è un albero sempreverde, con un frutto commestibile che contiene dei semi, nativo delle regioni mediterranee. I semi di carruba, essendo pressoché sorprendentemente uniformi e avendo un peso di 0,20 grammi, venivano utilizzati dalle civiltà antiche come peso di riferimento per le pietre preziose e per la pesatura di altri piccoli oggetti. Conseguentemente, il carato era considerato equivalente a 0,20 grammi. Ma il carato, come peso, è stato definito con precisione nel 1832 in Sud Africa, il luogo con la più alta produzione ed esportazione di diamanti nel mondo. Tuttavia, la parola carato è diventata una unità metrica solo nel 1907 alla quarta Conferenza Generale Di Pesi e Misure.
Il solo peso in carati di una pietra non è determinante ai fini della sua valorizzazione: in effetti due diamanti di egual caratura possono variare notevolmente di prezzo a seconda delle differenti caratteristiche qualitative. Un diamante più piccolo può avere un prezzo maggiormente elevato di un diamante più grosso, grazie ad un taglio correttamente proporzionato e ad un maggior grado di purezza e colore.